
Foto di concerti scattate, negli ultimi 15 anni, in Umbria e dintorni, a festival come Umbria Jazz (nelle sue varie versioni), Pistoia Blues e altri, ma anche a molti concerti al di fuori di essi

Su di me
Ieri
Acquisite già le nozioni tecniche fondamentali sui banchi di scuola, ho iniziato a fotografare sul nascere degli anni’80, in maniera amatoriale ma sempre con entusiasmo, curiosità e desiderio di evoluzione. Dai paesaggi e i report di viaggio, l’elemento umano e il suo mondo emotivo hanno col tempo cominciato a guadagnare peso nei miei interessi. Dopo venti anni passati tra diapositive e negativi, complice anche una discreta familiarità con l’informatica, sono passato al digitale. Circa venti anni fa l’a passione’interesse per la fotografia si è finalmente incontrato con quello per le arti performative (concerti, danza e teatro) accendendo una passione fino ad allora non immaginata. Da quel momento ho iniziato a fotografare eventi con sempre crescente frequenza e regolarità; insomma a fare “sul serio”.
Oggi
Dopo circa mille eventi fotografati, tra concerti e spettacoli vari (tra cui 36 edizioni di Umbria Jazz, nelle sue varie versioni, 10 di Pistoia Blues e altrettante di Umbria Folk Festival, oltre a numerosi altri festival e innumerevoli eventi singoli) la fotografia di spettacolo è diventata stabilmente il centro della mia attività. Ogni volta non vedo l’ora di tornare a respirare l’aria del pit e, quando non ci riesco, ci resto male.
Nelle espressioni artistiche ricerco l’emozione, come elemento di contatto tra un mezzo che attraverso una visione statica cerca l’impresa, apparentemente impossibile, di raccontare qualcosa di dinamico che ha la sua essenza nel suono e nel movimento. Quando fotografo non penso consapevolmente alla tecnica o alla composizione, divenute ormai un comportamento spontaneo, ma mi dedico piuttosto alla ricerca di qualcosa di bello (o potenzialmente tale) all’interno del mirino; quando quello che vedo mi piace, a qual punto scatto. Cerco di muovermi seguendo una semplice regola: il rispetto, cercando di non disturbare, nell’ordine, gli artisti, il pubblico, i tecnici e il personale in generale, e gli altri fotografi.
La mia frase ad effetto è “suono uno strumento che si mette a fuoco”.
Collaboro da tempo, come fotografo freelance in maniera non continuativa, con diverse testate, sia online che stampate su carta.


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